Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
25 novembre 2017
Grottaminarda, la panchina rossa è nel segno dell’arte
A firmare la panchina rossa della cittadina irpina è Pietra Barrasso con un'opera di immediata comprensione e di profondo significato
La violenza sulle donne è una piaga ancora radicata nel tessuto sociale. Con una panchina rossa si vuole testimoniare l’impegno della società civile ad abbatterla. Grottaminarda ha scelto di installare una panchina rossa che fosse qualcosa di più che un segno: il comune irpino, infatti, ha installato quella che è l’ultima opera d’arte di Pietra Barrasso. La panchina è pensata “cromaticamente a specchio” alla sua meravigliosa “Vita spezzata” (immagine in copertina), un acrilico spatolato su tela parimenti pensato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 2017.
L’opera in parola rappresenta la delicatezza infranta rappresentata con magistrale semplicità quale farfalla che si frantuma come dal soffio del vento. Il binomio farfalla – donna viene qui ritrovato e riproposto con una freschezza e un’altezza tali da raggiungere il virtuosismo dell’immediata comprensibilità e dell’aulica rappresentazione.
Naturalmente, se la sensibilità artistica della Barrasso aveva portato ad una farfalla rossa su sfondo blu, nel caso della panchina i colori sono invertiti così da vestire del simbolo universale l’estro dell’artista.
All’inaugurazione presenti la presidente dell’osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, Rosaria Bruno e una rappresentanza dell’amministrazione, tra cui il sindaco Cobino.
Purtroppo, come l’amministrazione Cobino ha avuto l’accortezza di offrire alla cittadinanza un simbolo che fosse anche un’opera d’arte che fosse simulacro degno del significato cui è dedicato, così altre amministrazioni pare abbiano scartato alle loro comunità quest’opportunità di crescita.
Nei primi 10 mesi del 2017 in Campania 114 donne sono morte perché donne”. Queste le parole della presidente dell’osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, Rosaria Bruno che questo pomeriggio, insieme all’amministrazione di Grottaminarda, rappresentata dal sindaco Cobino e dagli assessori, e alla presidente della FIDAPA sezione di Grottaminarda, Fulvia Bruno, ha inaugurato nel paese ufitano la panchina rossa, simbolo ormai noto a sostegno delle donne contro ogni tipo di violenza.
Una vera e propria opera d’arte firmata Pietra Barrasso, che rappresenta le centinaia di donne che ogni giorno subiscono maltrattamenti.
Grottaminarda va quindi ad unirsi agli altri paesi irpini che hanno aderito all’iniziativa schierandosi così dalla parte delle donne, con un simbolo ormai assunto a promotore di ideali di lotta e uguaglianza.
E nel giorno che celebra la lotta contro la violenza di genere, la tavola rotonda nella sala consiliare di Grottaminarda ha visto affrontare proprio questi temi. La Campania è la terza regione italiania per femminicidi, ma l'aumento delle denunce fa pensare che l'opera di sensibilizzazione portata avanti anche grazie a simboli come la panchina rossa stiano aiutando le donne ad uscire allo scoperto.
8 marzo: La Panchina rossa di Grottaminarda Testimonial contro la violenza sulla donna
di Simona Mazza
Sarà sempre così? Così travolgente, così totale, così distruttivo.”
“Sei mia” mormora. “Solo mia. Non dimenticarlo.”
dalla trilogia 50 sfumature di E. L. James
Nel 2013 l’Organizzazione mondiale della sanità ha reso noti i preoccupanti dati di un rapporto sulla violenza contro le donne.
Second gli studi, ogni anno vengono uccise 60mila donne: una ogni 8 minuti.
Di esse, il 38% muore per mano del partner, mentre il 35% subisce qualche forma di violenza almeno una volta nel corso della vita.
Ciò perché, l’amore è inteso come possesso,, passione travolgente, battaglia, conquista, dolore, struggimento ed in certi casi, dipendenza.
Si tratta di un modello ereditato dalla borghesia individualista del XIX secolo che ha indirizzato le nostre vite nell’ambito della coppia, (fondamento primigenio della società del modello etero patriarcale).
Il cinema, la musica, i romanzi e la televisione in particolar modo non hanno fatto che rafforzare e glorificare in modo assoluto e totalitario, l’idea romantico della coppia perfetta (anche malata). L’oggetto amato pertanto giustifica ogni gelosia ed ogni forma di controllo.
Questo immaginario ci insegna che “d’amore si muore” e che “per troppo amore” si uccide.
In effetti i dati snocciolati contro qualche riga fa, non fanno che confermare questo assunto….
E quindi? Rinunciare all’amore?
Neanche per sogno!
Semmai dobbiamo liberarlo e farlo volare via senza catene, quasi fossimo delle farfalle…..
Lettera dell'Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne
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