Palazzo Valentini - Sala Sala Egon von Furstenberg
Provincia di Roma
Peronale di Pittura - Fasci e scintille di luce
10 luglio - 21 luglio 2012
Siamo felici di ospitare i quadri di Pietra Barrasso negli spazi di Palazzo Valentini come riconoscimento di un percorso artistico ricco e coraggioso: partita da una delle terre più belle e più nascoste d’Italia, come l’Irpinia, questa artista ha avuto la forza di seguire la propria ispirazione con grande abnegazione. Una scommessa che ha pagato, dato che le sue opere si sono fatte apprezzare in prestigiose sedi espositive internazionali e hanno ottenuto importanti riconoscimenti. Mi sembra che questa storia di successo insegni molto sul valore che, ancora oggi, deve essere riconosciuto alla ricerca artistica.
Gli artisti non vengono mai conteggiati nelle statistiche sulla cosiddetta “fuga dei cervelli” dall’Italia. E invece ne avrebbero pieno diritto, poiché sono spesso costretti a inseguire la loro ispirazione lontano da qui. Io credo invece che sostenere lo sviluppo dell’arte e della creatività, per un paese come l’Italia e per una città come Roma, sia fondamentale. Anche per questo la storia di Pietra Barrasso è di quelle che meritano di essere raccontate e valorizzate.
Naturalmente però, il motivo fondamentale che ci ha convinto a ospitare questa artista a Palazzo Valentini è l’impatto immediato ed emozionante delle sue opere. La materia di cui sono fatti i dipinti di Pietra Barrasso è di quelle da maneggiare con cura: tinte accese, segni veloci e decisi, improvvise esplosioni cromatiche. In questa grande ondata di colore, si riconoscono alcune forme: paesaggi ed elementi naturali che scaturiscono da pennellate veloci, sovrapposizioni di colori, velature. Una pittura vibrante e di grande espressività che, sono sicuro, sarà apprezzata anche dal pubblico romano.
Nicola Zingaretti - Presidente della Provincia di Roma
LUOGO: Palazzo Valentini
INDIRIZZO: via IV Novembre 119/A
ORARI: da lunedì a venerdì 10-19; sabato 10-13
ENTI PROMOTORI:
- Provincia di Roma
- Regione Lazio
- Roma Capitale
- Provincia di Avellino
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
Pietra Barrasso nasce a Venticano nel 1963, ma dopo pochi anni si sposta a Grottaminarda, dove vive fino al 1992, quando decide di trasferirsi a Roma. La sua attività artistica ha inizio già da giovanissima, portandole negli anni successo di critica, di pubblico e consensi da parte di grandi personalità. Espone in prestigiose gallerie e musei nazionali e internazionali (in particolare negli Stati Uniti), ottenendo ovunque importanti riconoscimenti. Nel 1985 la Presidenza della Regione Campania la incarica di eseguire opere pittoriche in omaggio alle Presidenze delle varie Regioni italiane. Suoi lavori di grandi dimensioni sono presenti alla Camera dei Deputati, presso Ambasciate, Regioni, Comuni e vari Enti Pubblici.
La mostra capitolina sarà per Pietra Barrasso un’importante vetrina per consolidare la propria fama di artista: “Si tratta della mia seconda personale a Roma, la prima la tenni nel 1994. Ho aspettato che mi capitasse un’importante occasione istituzionale e ringrazio la Provincia di Roma di questa opportunità, ma sono felice anche di aver ricevuto l’appoggio della Provincia di Avellino, che ha voluto concedermi il patrocinio.”
Pur vivendo a Roma da vent’anni, Pietra Barrasso mantiene un legame costante con la propria terra d’origine: “Ci torno molto di frequente, poiché non riesco a stare a lungo lontana dall’Irpinia. Pur non avendo più uno studio come punto di riferimento lavorativo, ho mantenuto i contatti con la mia famiglia e con gli amici. Quando sono a Roma sento sempre la mancanza di Grottaminarda.” Riguardo ai motivi che l’hanno spinta a trasferirsi a Roma, ci spiega: “Volevo continuare a coltivare il mio amore per l’arte e mettermi a confronto con grandi artisti: opportunità che solo le grandi metropoli ti possono dare. E la mia decisione si è rivelata felice, perché a Roma ho avuto la fortuna di incontrare e frequentare maestri come Orfeo Tamburi, Ernesto Treccani, Aligi Sassu e Antonio Corpora, di cui sono diventata allieva.”
La lontananza dall’Irpinia non le ha comunque impedito di conservare quei valori acquisiti in gioventù: “La mia terra mi ha lasciato in eredità un tipo di approccio alla vita che è fatto di sensibilità e amore per le piccole cose, ma anche la carica e la forza tipiche della gente irpina, la voglia di fare e di emergere.” Voglia di emergere che non è solo ambizione personale, ma anche ricerca di riscatto da parte di un popolo: “L’obiettivo che mi pongo da sempre, al di là di ogni retorica, bensì con profondo coinvolgimento emotivo, è di portare in alto in Italia e nel mondo l’immagine dell’Irpinia attraverso i suoi colori, che ispirano ogni mia opera, e rendere omaggio a una terra che è spesso messa in disparte e quasi dimenticata.”